domenica 26 dicembre 2010

Cellulari e social network: un effetto sinergico?

Sul numero della rivista Wired di dicembre è uscita una tabella interessante sui macro numeri della telefonia cellulare dell'ultimo decennio, che riporto qui a fianco.

La denominazione di Homo telefonicus non è poi così avventata, se si prende in considerazione il consumo di telefonia cellulare mensile nel mondo: 1220 miliardi di minuti, una cifra sbalorditiva.

Un'altra statistica da sottolineare è quella che vede l'Italia
al 4° posto nel mondo per rapporto cellulari\abitanti, a conferma che il mezzo di comunicazione che preferiamo è proprio il telefonino, o che comunque preferiamo averne più di uno a testa. Un trend che sembra essere in calo, stando a questo articolo.

Il dato che, però, vorrei approfondire, è l'aumento dei minuti mensili dal 2000 al 2009: si è passati da quasi 3 ore a circa 4 ore e mezza al mese passate al cellulare da ognuno di noi. Piuttosto incredibile, se si considera l'esponenziale crescita dei social network dal 2008 ad oggi (leggasi Facebook in questo senso): è incomprensibile come il "cittadino medio" possa trascorrere 266 minuti al mese col cellulare all'orecchio. Soprattutto quando Facebook è dotato di strumenti di chat e mailing molto intuitivi e immediati, che dovrebbero rendere la comunicazione telefonica molto più marginale. Se a questo aggiungiamo anche il fenomeno Skype, programma molto diffuso anche negli ambienti lavorativi, un numero così alto di consumo telefonico non è del tutto verosimile. Possiamo però individuare tre elementi che, almeno in parte, possono fornirci delle indicazioni al riguardo:

- la tabella di Wired cita il mercato degli smartphone, cresciuto del 55% nel solo 2010. In Italia siamo a 11 milioni di pezzi venduti, ma è un numero sicuramente destinato a crescere date le infinite funzionalità (in termini di accesso alla rete, social networking e applicazioni) di questi device, e il massivo bombardamento di marketing delle compagnie telefoniche e produttrici di tali prodotti. L'interesse verso gli smartphone è un primo elemento che tiene e terrà alto per molti anni il consumo di telefonia; 
- nei paesi in via di sviluppo il mercato dei cellulari sta attualmente vivendo un boom. Il numero di persone che dispone di cellulari è incredibilmente più alto di coloro che accedono ad internet: nella sola India 500 milioni di persone ne possiedono uno (vedi qui);
- negli ultimi cinque anni le imprese del settore hanno visto affacciarsi un nuovo segmento di consumatori di cellulari: i bambini. Questo articolo da una panoramica dell'andamento: più di un bambino su due tra i 7 e gli 11 anni ha un telefonino, per poter essere sempre raggiungibile dai genitori, giocare e inviare messaggi. Cresce l'utilizzo anche tra gli adolescenti, che se ne avvalgono anche per la navigazione internet.

In altre parole, i social network non sembrano aver poi infastidito più di tanto i colossi della telefonia, che anzi ne hanno saputo sfruttare la crescente diffusione per modificare le abitudini di utilizzo dei cellulari. Dai sms ai messaggi su Twitter e Facebook grazie ai nuovi smartphone, senza che il traffico voce ne risenta: è segnata la sinergie di due settori con presupposti di business diversi, ma convergenti dal punto di vista del prodotto che offrono: la comunicazione. Il flusso comunicativo mondiale è in costante incremento, con mezzi sempre più innovativi e multifunzionali. Sarebbe, a questo punto, più indicativo chiamarla l'era dell'Homo Communicativus, piuttosto che "telefonicus".

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